23 Aprile 2024
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Poesie

La libertà è vita

Le nostre ragioni, vanno difese
anche con forza, ma con giuste pretese

la vita ci insegna, che far bene è un impegno
insieme dobbiamo, darci forza e sostegno
basta con odio, rancori e disprezzo
e cerca di dare, a tutto il suo prezzo
ricorda che tutti, han gli stessi diritti
ti basta pensare, che gli hanno anche scritti
a pagine intere e raccolte in volumi

è bene impararli, tanto non le consumi

vivi la vita, nel migliore dei modi
impara che al pettine, van tutti i nodi
tieni di conto delle tue verità
attento però, c’è l’ altrui libertà




AMICI PER SEMPRE

In un tempo ormai passato ma non mai dimenticato
Ci ritorna nella mente ciò che un tempo si è passato

Si ricorda quelle scale che noi tutti abbiam salito
E se pur di anni diversi molti giovani ha unito

Era tutto un altro mondo ma ci si voleva bene
Non contava mai l'età, si siocava tutti insieme

Con il tempo siam cresciuti, altre strade abbiamo avuto
Ma pur sempre bene o male i contatti abbiam tenuto

Quel ricordo molto bello ci riporta alle radici
E se pur il tempo passa noi per sempre siamo amici







Ai dittatori

Son curioso di sapere cosa passa nella mente
Di chi crede di esser Dio e decide per la gente
Col pretesto di salvare le sue idee e i suoi confini
Se ne frega degli eventi che colpiscono i bambini
Il dolore che ci affligge crea non poche indignazioni
E per pura conseguenza fa compatte le nazioni
Mi dispiace che la storia non ci abbia poi insegnato
Che l’orrore delle guerre è lo stesso, mai è cambiato
Ha prodotto sofferenza, pianti, sdegno per gli orrori
Che rivisti in altro tempo pianger fanno i nostri cuori
RIFLESSIONI
Nessuno tocchi Caino
Il carcere è troppo crudele
Peccato che chi pensa così
Dimentica il povero Abele


Il progresso

Una volta nei campi ci si dava una mano
E cento persone tagliavano il grano
Sudore e fatica per la settimana
Perché chi tagliava avea la frullana
Poi un bel giorno con gioia si dice
Che bella invenzione la trebbiatrice
Anche cento operai tra caldo e rumore
Soleano bagnarsi del proprio sudore
Eppure anche li con gioia infinita
Arriva i robot che miglioran la vita
Col passare del tempo però accorti ci siamo
Che queste invenzioni ci danno una mano
Ci danno una mano a non faticare
Ma chiedono il conto che poi c’è da pagare
Il conto è salato si paga in persone
Le mandano a casa che umiliazione
Ma una macchina svolge il lavoro di tanti
Per loro non conta il progresso va avanti



















La mascherina

Siamo stati sopraffatti da una brutta pandemia
Si combatte con vaccini con distanza e pulizia
Mascherina più che mai indossata giustamente
Ti protegge dal contagio e poi salva molta gente
Ma purtroppo c'è una nota che attira l’attenzione
Dalle nostre facce son sparite le espressioni
Non distingui se sei allegro o se sei preoccupato
Ma speriamo che diventi un ricordo del passato





Il divano

In pochissime parole cercherò di raccontare
Che una cosa senza vita a volte fa sognare
Hai diverse dimensioni e puoi diventare letto
Colori e imbottiture ti cambiano l’aspetto
Accogli le persone dai grandi ai più piccini
E spesso sei la culla di gatti o cagnolini
Chi sta sopra di te si gode un mondo sano
E sai cosa ti dico: sei proprio un gran divano

















La festa del paese
Molte persone sono impegnate ad abbellire il proprio paese
Creando gli addobbi si migliora l’aspetto limitando le spese
E poi cosa dire della persona che con una domanda
Convince il maestro e con giusta spesa fa venire la banda
E infine contatta con garbo e rispetto
Le persone che vengono con il proprio banchetto
Poi gli assegnano il posto che andranno a occupare
E con le loro creazioni ti faranno sognare
Ci saranno le giostre por la gioia dei bambini
Mentre per i golosi pacchi di cicalini
Non può certo mancare la gente che aspetta
Davanti al bancone di panini e porchetta
E infine un elogio a quelle persone
Che aspettano in fila un bel bombolone
Sembra tutto al suo posto finito è il da fare
La festa in paese ora può cominciare




Agli incompresi

Sto passeggiando, senza motivo mi sono distratto
Non so come dirlo, mi son sentito attratto
Attratto da un motivo, che le orecchie accarezzava
Non era fastidioso, anzi rinfrancava
Più vicino mi facevo, più capivo che cos’era
Non rimpiango di aver fatto, quei due passi quella sera
A sentir quel dolce suono, i pensieri volan via
E nell’aria si propaga una dolce melodia
Melodia tirata fuori da chitarra e violino
Da tastiere,basso e tromba, si direbbe un complessino
Quei ragazzi stan suonando per un piatto di minestra
Ma vi posso garantire, son più bravi di un’orchestra
Tanta gente a sua maniera è in uguale situazione
Spesso sono mal compresi, da chi lor vuol dar lezione
Ma rimane un fatto certo, fatto che può far pensare
Di qualunque ceto sei, l’arte non la puoi comprare



Evoluzione

Col tempo che passa, ricordiam gli scenari
Fiocco, grembiule e cartella, ci son l’elementari
Inchiostro e pennino, facean la scrittura
La carta assorbente, l’asciugatura
Un po’ cresciuti, alle medie ci han mandati
E alla fine delle stesse, studenti eran formati…
Chi più, chi men dotato, di voglia e di timori
Continua la sua strada, ci son le superiori
Poi ci si specializza, non è una novità
E in men che non si dica, c’è l’università
Durante quel percorso, ci son dei cambiamenti
Scrivono con la biro, sia allievi che docenti
Nell’era del computer, ci siamo ormai inseriti
L’inchiostro ed il pennino, purtroppo son spariti
Però mi sorge un dubbio, non è una profezia
Ma che cosa si fa, se manca l’energia?
Io che studiato ho poco, e vivo tra la gente
Vi posso assicurare, che non si fa più niente







Al figlio

Ti ho visto nascere,eri piccolo,compatto,
Fino ad un anno ti sei mosso come un gatto
Poi sei cresciuto,hai imparato a camminare
Ed ingenuamente tu volevi comandare
Di quello che ho potuto mai niente ti è mancato
In cambio vorrei un figlio onesto ed educato
Un giorno sarai grande,penserai alla tua famiglia
Avrai forse i tuoi problemi con il figlio o con la figlia
Ma ricorda babbo e mamma, che col cuore ti hanno amato
E per loro resti un bimbo, anche quando sei invecchiato



Primo amore

Ti ribolle dentro il sangue, non stai più dentro la pelle
Sembri un missile impazzito, che si snoda tra le stelle
Vedi rosa dappertutto, ogni vento è dolce brezza
Se la mano di chi ami, dolcemente ti accarezza
Or che sei lontan da lei, ogni ora sembra un anno
Il pensiero di vederla, muove il cuore con affanno
Vai nel letto tutto solo, la tua radio hai per compagna
Stai pensando ad occhi aperti a quel sabato in campagna
Ecco che con viso allegro, dolcemente ti addormenti
E nel sonno tuo beato la, sua voce ancora senti.







A Gesù, il Nazzareno

Lui è nato nella notte in una stalla
Ha un padre falegname, che lavora con la pialla
Da ragazzo fece vita assai modesta
Poi col tempo fu acclamato, ma gli fecero la festa
Un pretesto hanno trovato, e un processo assai veloce
Hanno fatto quei potenti, per mandarlo sulla croce
L’han trattato con disprezzo, l’han ferito nell’onore
Era un uomo senza pari, predicava il grande amore
La sua storia tramandata, dice che, lui ci ha guidato
E dal male e l’ingiustizia, ci ha protetto, ci ha salvato
Io penso che se l’uomo, per principio abbia il rispetto
E le azioni che lui compie, siano cariche d’affetto
Si comporti in modo serio, non sia falso, ma sincero
Lui che è morto sulla croce, di quell’uomo andrà fiero


La terra

Tu che culli mille semi nel tuo grembo
Calpestato sai di te non c´è che un lembo
Tu sopporti sulla groppa mari e monti
E la vita hai separato in molte fonti
Trascurata dalla specie prediletta
Fossi torta pensa a te solo una fetta
In convento sei la madre superiora
E la vita porti avanti ad ogni ora
Tutti un giorno moriremo, per natura o per la guerra
Ma tu non sarai con noi, quasi eterna sei la terra









L ‘albero

Doni l ´ombra sulla terra soleggiata
Ti accarezza dolcemente la ventata
Per gli uccelli fai da punto di ristoro
Sei di legno ma tu vali più dell´oro




Il vento

Acclamato nelle notti di bonaccia
Quando arrivi metti gioia sulla faccia
Se ti muti all’ improvviso nel libeccio
Alzi il mare, pieghi piante, spezzi il leccio
Ti hanno dato cento nomi, ma in un modo io ti sento
Da qualunque parte vieni, tu rimani sempre il vento









La neve

C’è silenzio nel silenzio, c’è stupore dentro gli occhi
Nel vedere quel candore, che dal cielo scende a fiocchi
All’inizio è tutto bello, c’è gran gioia nei movimenti
Ma pian pian che il tempo passa, dalla gioia si va ai lamenti
C’è chi resta al freddo e al buio, chi nell’auto è intrappolato
Chi non sa che cosa fare, chi si sente abbandonato
E poi c’è chi si fa in quattro, c’è chi pensa anche a domani
Chi collabora con tutti, e c’è chi pensa agli anziani
Cambia tutto il paesaggio, dopo ore di tormenta
Tutto bianco è intorno a noi, e la cosa ci spaventa
Poi però si sdrammatizza, ci rallegra quel ragazzo
Che con tanti bei bambini, con la neve fa il pupazzo
Nel momento del bisogno, tutti ci si da una mano
E le cose torneranno, tutte a posto piano piano






Il mare

Stupendo e traditore, accarezzi tutto il mondo
Forziere della terra, i tesori tieni in fondo
A volte sembri mamma, che accarezza il figlio in fronte
E poi di colpo muovi, e ingolli l´orizzonte







Il tramonto

Tu che sognare hai fatto, poeti e cuori amanti
Per l´occhio son d´argento, le onde spumeggianti
Svanisci quando il sole, si tuffa dentro il mare
Ritorni il giorno dopo, e ti rifai guardare



Burrasca d’Agosto

Nel silenzio della notte grande nube si avvicina
nella macchia si ripara anche il tasso e la faina
Passi svelti e rumorosi sono opera dell’uomo
che con gli occhi spalancati vede il lampo, sente il tuono
Tutto scuro è sopra lui, vede il cielo senza stelle
la burrasca si avvicina, cadrà acqua a catinelle
Si è levato un forte vento che inginocchia molte piante
poi di colpo scroscia l’acqua con un sibilo assordante
Poi pian piano tutto tace, calma il vento e la burrasca
E con un dolce ticchettio, cadon gocce sulla frasca
Ora è un po più rilassato, asciugato ha la sua pelle
E nel cielo ancora scuro, tornano a fiorir le stelle







Terremoto

Tutto è tranquillo, il tempo scorre regolare
La gente del paese, fa vita naturale
Poi all’improvviso, un attimo, un secondo
Tutto tremo intorno a te, ti cade addosso il mondo
Si sente un gran baccano, si offusca la visione
Hai tu gli occhi socchiusi, c’è un grande polverone
La nebbia si dirada, c,è un mucchio di macerie
Ci son morti e feriti, son proprio cose serie
Uniti adesso siamo, chi non crede e chi è devoto
Ci aiutiamo in tutti i modi, c’è stato il terremoto
La visione della vita, cambia in modo radicale
Ma vogliamoci più bene, non facciamoci del male


Trentuno agosto

Quel giorno io non c’ero , non ero ancora nato
Quando quelle bombe Pisa an rovinato
Millenovecentoquarantatre , trentuno agosto
Al posto delle nubi gli aerei an preso il posto
E invece della pioggia gradita dalla terra
Caduto è del metallo , poiché c’era la guerra
All’una di quel giorno la gente era a mangiare
Ignari della sorte , che andavano a trovare
E in sol sette minuti , anche se giunte avean le mani
Dai vecchi ai più piccini , piangiam mille pisani
E ancor peggior è la beffa , che avrà tanti contorni
Per evitare il tutto , bastavano tre giorni
Poiché il tre settembre l’accordo era trovato
Sancita era la tregua , il foglio era firmato
Ciò che ho scritto è letto oppure raccontato
Chi quel giorno era presente , non l’ha dimenticato
Si ricorda una tragedia che rimasta è nella storia
Noi che non c’eravamo , per sempre abbiam memoria














La paura

Il cuore ti rimbomba dentro il petto
Leone sembra il gatto sopra il tetto
Pensieri sconcertanti ti oscurano la mente
Tu cerchi di gridare, ma nessuno sai, ti sente
Un albero tagliato ti sembra una figura
Ma pensa per un attimo, non è forse paura?


Il sogno
Cose bizzarre si possono fare
versare dell’acqua senza bagnare
Oppure trovarsi in posti diversi
alla solita ora senza essersi persi
Non può certo mancare paura o sudore
anche se poi rimane una cosa indolore
Pensando di fare un viaggio, un soggiorno
ma poi ci si sveglia, è stato un bel sogno




I fiori

Si possono usare in mille occasioni
eventi di gioia, pianti e passioni
Si donano a mazzi per la nuova venuta
oppure a chi lascia la vita vissuta
Son la gioia degli occhi anche se sono in vaso
però non dispiaccion nemmeno a un buon naso
Di forme diverse, di mille colori
profumano tutti, si chiamano fiori


Credevo ..ma..

E una bella giornata, il sole è splendente
C’è un gran viavai, c’è un sacco di gente
Ognuno al suo posto, in un gran movimento
Son tutti contenti, non senti un lamento
Son tutti impegnati, non hanno pensieri
Si tengon per mano, sia bianchi che neri
Ognuno contempla la sua religione
Ma nessuno di loro pretende ragione
In questo mondo non esiste lo sbaglio
Tutto funziona, non è un abbaglio
Van tutti d’accordo, è una grande famiglia
L’invidia e il rancore, sono a mille miglia
Son proprio contento, ma di colpo un boato
Aperti son gli occhi, mi sono svegliato.








Giovani calciatori

Sul campo di calcio son tanti i presenti
Si va da ragazzi, genitori e parenti
Che guardano i bimbi che prendon lezioni
E speran che un giorno saranno campioni.
Diversa l’età che corre tra loro
Ma i bimbi quel campo lo mutano in oro
Tra gli esercizi e un calcio al pallone
Son tutti contenti e sognan l’azione
E a fine serata nessuno si boccia
Son tutti promossi e fanno la doccia
Son tutti bagnati, si lavan le mani
Son tutti contenti ritornan domani.


Interrogativi


Son qui seduto, la mente mia è confusa
Non posso io pensare, che a tutto c’è una scusa
Mi sento con orgoglio, di porre una domanda:
Come ci sentiamo, a criticare un dramma?
Scaviam dentro di noi, ma siam così perfetti
O siamo solo nati, in luoghi prediletti?
A volte per la rabbia noi siamo chi non siamo
Siam pronti condannare, perché non riflettiamo
Tra profughi e gitani, droga e malavita
Le cose che van bene, le conti sulle dita
Razzismo ed interessi son proprio una viltà
Perché così finisce la nostra umanità
Allora io mi chiedo, ne vale poi la pena
Di vivere una vita, egoista e non serena?
Poi se ti senti superiore, e giudichi seduto al tavolino
Non puoi certo vedere, la gioia negli occhi di un bambino.







Tifosi


Persone diverse vanno allo stadio, a sostenere i propri colori
Seguon la squadra con tanta passione, avendone in cambio gioie e dolori

C’è grande euforia, sventolio di bandiere, cori ed abbracci per la rete segnata
Peccato che un gruppo di scalmanati trionfi sui tanti , e rovini una bella giornata

Dal danno alla beffa,non riusciamo a capire chi è questa gente
Che insulta e danneggia,e pur se delinque, non gli si fa niente

Si senton protetti,son forti e compatti finchè stan nel gregge
Ma presi da soli non valgono niente,vi prego potenti,cambiate la legge.


La gita

( pensando a Vinca )


C’è gran movimento, non c’è che dire
Siam tutti contenti, siam pronti a partire
Si pensa a ciò che si possa fare
la gita comincia si inizia a sognare
Il tempo non conta, sia pioggia che sole
A spasso si va, non si sprecan parole
Si va per i prati, su per le montagne
Si cercano funghi, si raccolgon castagne
Si scherza su tutto, si fanno risate
E poi tutti insieme si fanno mangiate
Pian piano però il tempo è scorciato
Siam quasi arrivati, il giorno è passato
Con gli occhi bagnati si torna alla vita
C’è un po’ di tristezza, la gita è finita









Al bagno Aurora


Sdraio, ombrellone, sedia e lettino
Gente comune con il proprio destino
Bimbi che giocano sulla riva del mare
Adulti e anziani li stanno a guardare
C’è un senso di pace, relax, comprensione
Ci si frescheggia sotto il proprio ombrellone
Si fan discorsi con i nostri vicini
E senza saperlo si ritorna bambini
Nell’acqua si sguazza, non siam poi così seri
Si fan giochi da spiaggia, senza tanti pensieri
E possiamo affermare con sicura sentenza
Che tra grandi e piccini non c’è poi differenza






Ai contrari

La voglio dedicare a chi ama criticare
a chi è molto pessimista, e ogni cosa vuol cambiare
A chi per punto preso non gli va bene niente
così si sente solo in mezzo a tanta gente
E in modo assai mirato lo dico alle persone
che disprezzano il paese con molta convinzione
E or che ci confrontiamo, nei mondiali da giocare
loro snobbano l’ Italia non sapendo chi tifare
Durante la giornata si gioca col rivale
e la scusa è sempre buona, pur che si parli male
Meno male per fortuna che la grande maggioranza
anche pure nel declino nutre sempre una speranza
La speranza che si nutre nella gioia e nel dolore
tiene tutti riuniti sotto il nostro tricolore
E con l’inno di Mameli ci teniamo il cuore in mano
ve lo dico con orgoglio: sono un italiano



La tenacia

Stanza tutta buia o notte senza luna
con gli occhi spalancati ti perdi se hai fortuna
E per guardarti intorno e senza ipocrisia
ti basta solo un raggio, ma che di luce sia
Se ciò che vedi poi ti sembrano soprusi
la cosa che puoi fare è star con gli occhi chiusi
Ma anche se non vedi, ci puoi sempre pensare
allora riapri gli occhi e provi a rimediare
E poi se ci riesci ti senti molto fiero
Orgoglio ed umiltà sono un sol pensiero
Morale della storia, lo so che capirai
qualunque cosa accada, non mollare mai






















2020
Un anno che resterà nella storia

Vorrei sdrammatizzare
ma è molto complicato
Cercar di raccontare
il mondo che è cambiato
Avremmo noi deriso
se qualcuno avesse detto
Che saremmo stati ostaggi
di un virus maledetto
Invece è tutto vero
e dovrem sfidar la sorte
Perché nei peggior casi
si conclude con la morte
Seppure in apparenza
può sembrare l'influenza
Appena si sta male
noi speriamo nella scienza
Un gran ringraziamento
a dottori ed infermieri
Che col loro sacrificio
ci alleviano i pensieri
Non da meno polizia
carabinieri e corpi vari
Protezione civile
forze armate e volontari
Che con senso del dovere
e professionalità
Ci aiutano tutti i giorni
con grande umiltà
Poi che dire
la nostra sorte abbiamo nelle mani
Rispettando le regole
ci assicuriamo un domani
Se restiamo in casa
e il contagio è limitato
Rispettiamo gli altri
che con la vita hanno pagato
Il virus ci ha segnato
nel mondo è pandemia
E come per riflesso
va giù l'economia
Però se stiamo uniti
e cerchiam di non vantarsi
Tutti insieme troveremo
il modo di rialzarsi
E quando l'emergenza
alle spalle avrem lasciato
Vivremo in un mondo che
ahimè sarà cambiato
E spero che alla fine
dopo ciò che è stato detto
Si pensi che la vita
va vissuta con rispetto....










Estate 2020
La speranza

Cosa ormai vi posso dire ce n’è da raccontare
Son successe molte cose proviamo ad elencare

Prima dell’estate era tutto in discussione
Non sapevi cosa fare era tutto una passione

Ci siam tutti domandati chiusi nelle nostre stanze
Se in montagna oppure al mare avrem fatto le vacanze

Ma vacanze limitate perché c’è la sensazione
Che ci manchi un po’ il lavoro e la nostra occupazione

Poi pian piano discutendo un accordo anno trovato
Allentato hanno la stratta delle leggi hanno varato

All’inizio si è parlato di doveri e di sanzioni
E di come sono messi sulle spiagge gli ombrelloni

Si pensava che il peggio poteva essere un ricordo
Ma chi ce lo raccontava era sempre in disaccordo

Personaggi politici e i dottori ci spiegavano le ragioni
Di che cosa essi pensavano e delle proprie sensazioni

E così di giorno in giorno un sistema abbiam trovato
E con molte incongruenze l’estate abbiam passato






Inverno 2020
Aspettando

All'inverno bene o male oramai siamo arrivati
Ma purtroppo ci son sempre troppi contagiati

Molto dura è andare avanti, le cose vanno male
Dobbiamo stare a casa anche il giorno di Natale

Quest'anno se n'è andato, è peggio della peste
E infatti per decreto modificate hanno le feste

Niente messa a mezzanotte, che dobbiamo dire
C'è la nostra sicurezza che così possiam gestire

Nel mondo i governanti son tutti un po' confusi
Ma giunti a questo punto stanno ad occhi chiusi

La paura di sbagliare nel cercar la soluzione
Spesso porta malumore a una parte di persone

È così siamo confusi cercherem di stare a galla
E aspettiamo che l' Italia sia di nuovo tutta gialla

Però giunto a questo punto mi sento a voi vicino
Sperando che la vita torni bella col vaccino

Altrimenti i sacrifici fatti ad oggi son pazzia
Non ti uccide questo virus ma lo fa l'economia
Autunno2020
Ci risiamo

L’estate ormai è passata sembrava andasse bene
Ma poi pian pianino siam tornati nelle pene

La gente si era mossa per svago o per lavoro
Mentre il virus ripartiva caricando come un toro

Riaperte son le scuole sui trasporti assembramenti
Le persone sono esposte a contagi prevalenti

Poi la solita versione di chi ci racconta i fatti
Voglion tutti la ragione sono come cani e gatti

E poi tra pensieri opposti non si vuol sentir ragione
Si discute veemente sui colori di regione

Mentre nel frattempo aumenta chi si sente molto male
E siccome sono in tanti non c’è posto in ospedale

Poi purtroppo ne risente il lavoro e il portafoglio
E la rabbia prende forza anche se questo non voglio

Una cosa però è certa quando c’è la pandemia
Non si va molto lontano va giù l’economia








PRIMAVERA 2020
Arresti domiciliari
Un pensiero mi frulla per la mente
Se ripenso che in casa sta la gente

Si sta in casa per la nostra sicurezza
Ma vi giuro che è proprio una tristezza

Nella legge puoi uscire anche di sera
Ma però è come essere in galera

C'è chi sgarra rischiando la sanzione
E chi rispetta questa strana situazione

Un appunto però dovremmo fare
Come sempre con i soldi puoi evitare

Puoi evitare il rispetto degli eventi
E ignorare i divieti e i movimenti

Ma su, via, con un po di comprensione
Ragioniamo col cervello, no televisione

Tutti dicono la sua, il buon senso è un ricordo
Come sempre sono tutti in disaccordo

Si potrebbe ancora raccontare
Ma son stanco, per ora può bastare

Aspettiamo con pazienza e dignità
La fine del contagio e la normalità









Inverno 2021

Un anno è passato poco è cambiato
Meglio però chi si è vaccinato
Il virus ti infetta in maniera diversa
Ma la speranza non è mai persa
Ora colpisce con diverse varianti
E con molta cautela si tira avanti
Un sogno pareva quando tutto è iniziato
Ma un brutto risveglio abbiamo trovato
Troviamo il sistema per meno soffrire
E avanti tiriamo negli anni a venire

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